Dario Ghibaudo
12 settembre - 4 novembre 2018
Riparte la terza stagione di Visionarea Art Space che per il terzo anno consecutivo, vede il prezioso sostegno della Fondazione Terzo Pilastro - Italia e Mediterraneo.
Con sede al secondo piano dell’Auditorium Conciliazione, porterà per la prima volta a Roma il lavoro dell’artista Dario Ghibaudo, con un’istallazione scultorea dal titolo Magno Subsidio.
Opera creata appositamente per lo spazio Visionarea e facente parte dell’immenso progetto chiamato Il Museo di Storia Innaturale concepito da Dario Ghibaudo nel 1990 e portato avanti fino ad oggi, puntando alla realizzazione di un universo possibile. Un’ipotesi di vita oltre ciò che si è naturalmente verificato. Il suo Museo è una sorta di Wunderkammer in cui le opere analizzano il rapporto tra uomo e Natura, dove l’influenza dell’uno può far soccombere l’altrae viceversa.
A circondare la grande scultura in altorilievo nella galleria, saranno presentati venti grandi disegni a inchiostro, in alcune teche e in una grande istallazione. I disegni e le teche seguono il modello illuministico della tassidermia e dell’illustrazione scientifica, in cui l’artista cataloga specie immaginarie. Troviamo il Piscis Sapiens Sapiens, la Gallinula Eburnea Cum Nasus Bitortus, il Piscis Alatus Abilis. Quest’ultimo abbatte però le barriere tra fantasia e realtà: un pesce con le zampe è esistito davvero sulla terra 345 milioni di anni fa. Un gruppo di scienziati ne ha trovato il fossile, stabilendo che si tratta dell’anello di congiunzione fra pesci e mammiferi…. Sentirsi a disagio, fuori contesto come il pesce del famoso adagio popolare, porta inevitabilmente all’evoluzione o alla morte, così avrebbe detto Darwin. Ma mentre l’animale, attraverso l’evoluzione, modifica se stesso senza intaccare la natura, l’uomo, al contrario, muta l’ambiente circostante per rimanere uguale a prima. In entrambi i casi, il disagio vede atrofizzato il prefisso per diventare agio, ma la differenza è che l’evoluzione del pesce è neutra, quella dell’uomo, invece, è distruttiva. Nella opere di Ghibaudo c’è però una seconda ambiguità, che nasce dalla domanda “chi è la causa di questa innaturalezza?”. I pesci con le zampe di rana, quelli con innesti arborei, quelli con le zampe (che abbiamo visto essere reali) possono essere creazioni tanto dell’uomo quanto della natura. La risposta viene sapientemente celata.