Sartor Resartus è la mostra del fotografo sud coreano Chan-Hyo Bae per il secondo appuntamento di VISIONAREA.
Testimone e curatore della prima personale dell’artista a Roma è Antonio Calbi, direttore del Teatro di Roma, critico e studioso delle arti sceniche.
VISIONAREA è un progetto che nasce da un’idea dell'artista Matteo Basilé e dall’Associazione Amici dell’Auditorium Conciliazione, e si avvale del sostegno della Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo: un organismo solido e affascinante, grazie all'unione tra creatività e managerialità, destinato all'arte contemporanea in chiave attuale e trasversale. Attuale perché capace di creare reinventando un luogo come l'Auditorium della Conciliazione, nel rispetto della sua vocazione ma ampliandone le potenzialità espressive. Trasversale perché flessibile e capace di accogliere le differenze come valore da sostenere e promuovere, di eliminare confini espressivi e creativi privilegiando le storie e la ricerca di quella umanità meno visibile. Un luogo straordinario che si sviluppa intorno al Chorus Cafè, per poi estendersi all'interno degli spazi principali dell'Auditorium stesso. Un Temporary Art Museum con la direzione artistica di Matteo Basilé, dove possano convivere arte, musica, cinema, moda, letteratura e food attraverso progetti site-specific e collaborazioni con altri fenomeni artistici e culturali nazionali ed internazionali. Un progetto che, per le sue caratteristiche, bene si sposa con il principio ispiratore dell’attività della Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo e soprattutto del suo Presidente Prof. Emmanuele Francesco Maria Emanuele, che ha colto la coerenza di VISIONAREA con la sua attività di coraggioso sostegno alla cultura e a tutto quello che di positivo può generare: non a caso, la Fondazione è da anni impegnata nella costruzione di nuove forme di dialogo interculturale anche grazie all'arte, dimostrando quanto la bellezza sia un codice condivisibile.
Afferma il Prof. Emanuele: “VISIONAREA è un’iniziativa unica a Roma: non solo uno spazio espositivo, non solo un luogo d’incontro fra onnivori della cultura, ma molto altro ancora: un incubatore d’idee, un osservatorio privilegiato sull’arte contemporanea e, in un futuro si spera non lontano, un polo di produzione di progetti per artisti di tutto il Mondo”.
In questo spirito nasce il secondo evento portatore di tutti gli elementi annunciati: la mostra fotografica di Chan-Hyo Bae, curata da Antonio Calbi, incentrata sull’identità, un luogo i cui confini il più delle volte dobbiamo ancora addomesticare, senza prendersi troppo sul serio.
Chan-Hyo Bae, immigrato a Londra, si traveste da donna con costumi d’epoca di un’aristocrazia del XIII/XIX secolo inglese scuotendo ad uno ad uno tutti i sacri templi: del potere, della razza, della nascita e della distinzione sociale.
Commenta ancora il Prof. Emanuele: «La seconda mostra del ciclo delle 5 denominate “Progetto”, è un percorso a metà tra il sogno e la fiaba, ma con un effetto dirompente e straniante, laddove l’artista (uomo, orientale e contemporaneo) si traveste da icone (donne, occidentali e del secolo scorso) della monarchia inglese, per scardinare – tra il serio ed il faceto – i ruoli codificati delle convenzioni sociali, dell’identità di genere e della detenzione del potere cui siamo avvezzi».”
La bellezza non domata diventa un patchwork di citazioni “rattoppate”, appunto come il fantastico sarto di Carlyle, che assegna il nome a questa mostra.
ENGLISH VERSION
Sartor Resartus is the exhibition of the South-Korean photographer Chan-Hyo Bae for VISIONAREA second opening. Spokesperson and curator of the first solo exhibition of the artist in Rome is Antonio Calbi, theatre director of the Teatro di Roma, critic and researcher of performing arts. VISIONAREA is a project conceived by the artist Matteo Basilé and Associazione Amici dell’Auditorium Conciliazione and relies on the support of Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo: a solid and fascinating entity, thanks to the bond between creativity and organization, destined for contemporary art in both modern and cross keys. Modern for its ability to create, reinventing a place as Auditorium della Conciliazione in respect of its calling but also amplifying its expressive potential. Cross for its flexibility, it’s gathering of differences as valued to both sustain and promote, to eliminate expressive boundaries, placing emphasis upon stories and the search for a humanity that is less visible. This extraordinary place stretches around the Chorus Café and then spreads inside the main spaces of the Auditorium itself. A Temporary Art Museum under the artistic direction of Matteo Basilé, where art, music, film, fashion, literature and food co-exist through site-specific projects and collaborations with other artistic and cultural phenomena both national and international. A project that, for its characteristics, goes well with the guiding principle of the Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo, and especially its Chairman Prof. Emmanuele Francesco Maria Emanuele, who understood the bond between VISIONAREA and his courageous supporting cultural activities and all the positive that all this can create: in fact, the Foundation has long been engaged in the construction of new forms of intercultural dialogue through art, showing how beauty is a shareable code.
Says Prof. Emanuele: “VISIONAREA is a unique initiative in Rome: it’s not just an exhibition space and meeting place for cultural omnivorous but much more: an incubator of ideas, a vantage point on contemporary art and hopefully in a near future a centre for projects production from all around the world.”
With the same spirit and bearer of all the elements announced the second opening takes place: the photographic exhibition of Chan-Hyo Bae, curated by Antonio Calbi, focused on identity, a place where boundaries are more often yet to tame, without taking yourself too seriously. Chan-Hyo Bae, who immigrated to London, disguises himself as a woman with costumes from an XIII/XIX century English aristocracy shaking one by one all the sacred temples of power, race, birth and social distinction.
Once again Prof. Emanuele comments: “ The second display of the cycle of the five denominated “Progetto”, is a route divided in half between dream and fairy tale but with an explosive and alienating effect where the artist (an oriental man from the contemporary world) disguises himself with icons (a western woman from the past century) of the English monarchy to essentially deconstruct – between the downbeat and witty – the codified roles commonly found throughout the social conventions regarding gender identity and the balance of power we have been accustomed to.”
The untamed beauty becomes a patchwork of quotes “patched”, just as Carlyle fantastic tailor, which gives its name to this exhibition. An aesthetic and ironic work that hides deep and strong matters whispered and shed behind the makeup of the perfect sets that the artist recreates for his shots.